L'otosclerosi è una malattia che interessa l'orecchio, producendo una progressiva perdita di udito.
“In termini medici - spiega Sara Tramontani, audiometrista e audioprotesista Otoplus - si parla di distrofia ossea della capsula labirintica; l'otosclerosi consiste, in altre parole, nella crescita di tessuto anomalo attorno alla staffa, uno dei tre ossicini che compongono insieme a incudine e martello l'orecchio medio. Questo irrigidimento osseo coinvolge anche la finestra ovale, un piccola membrana che trasmette le vibrazioni alla coclea. La ridotta mobilità dell'orecchio medio influisce sulla capacità di convogliare il suono in modo corretto, con conseguente calo dell'udito.
L'otosclerosi interessa prevalentemente le donne e ha come sintomo la progressiva perdita uditiva, accompagnata nella maggior parte dei casi da acufeni e talvolta anche da vertigini e senso di instabilità. La sordità si manifesta solitamente prima in un orecchio per poi interessare anche l'altro.
La diagnosi della otosclerosi viene effettuata da un medico specialista confrontando i valori di più test: l'esame audiometrico, con cui si valuta la capacità di trasmissione del suono per via aerea e ossea, il timpanogramma e l'analisi dei riflessi stapediali che offre informazioni sulla mobilità della staffa”.
“I rimedi all'otosclerosi - prosegue l'audioprotesista Otoplus - sono la terapia chirurgica, nei casi consigliati dallo specialista e se la soglia ossea è buona, oppure la protesizzazione. Nei casi di otosclerosi con ipoacusia moderata l'applicazione di apparecchi acustici offre buoni risultati, consentendo di recuperare parte della funzionalità uditiva”.
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