Test della funzionalità uditiva: come si svolge?
Test della funzionalità uditiva: come si svolge?

Il controllo della funzionalità uditiva  è un test molto semplice e di breve durata eseguito attraverso un audiometro. Durante l'esame il paziente indossa delle cuffie attraverso le quali vengono trasmessi suoni e parole, emessi a diverse frequenze e con diversa intensità (misurabile in decibel). Il paziente dovrà segnalare all'audioprotesista l'avvenuta ricezione o meno del suono inviato. In questo modo si determinano la soglia minima di udibilità e la soglia di fastidio, ovvero il punto dal quale il suono provoca fastidio. I dati forniti attraverso l'audiogramma ottenuto definiscono il “campo dinamico residuo”, vale a dire l'intervallo di frequenze e decibel udibili dal paziente, fondamentale nella regolazione personalizzata dell'apparecchio.
Ricordiamo che il range umano relativo al parlato va da 250 Hz fino alle alte frequenze 8000 Hz. Il range di intensità va da 0 dB (suoni molto deboli) a 120 dB (suoni molto forti). Un test dell'udito è la misura di quanto il soggetto sente questi suoni in frequenza ed intensità.
 
L'applicazione dell'apparecchio acustico offre una soluzione alle difficoltà comunicative, migliorando sensibilmente la qualità della vita della persona ipoacusica.
I benefici sono maggiori se la perdita uditiva viene evidenziata quando è ancora di lieve entità, così da intervenire su un range di suoni udibili che con il passare del tempo potrebbe ridursi ulteriormente.
E' importante quindi sottoporsi periodicamente a un controllo periodico dell'udito  rivolgendosi dopo i 25 anni almeno una volta all'anno a un professionista dell'udito.